E’ una dimensione esistenziale estremamente problematica e conflittuale quella rappresentata dagli Hate Inc., formazione alla seconda prova in studio dopo Art of Suffering del 2011. Il suono, tagliente e meccanico, riflette in pieno tale impostazione, sfruttando a dovere l’asettico martellare dell’heavy rock di derivazione elettronica: ne scaturisce un punto di vista sagace e distaccato che getta uno sguardo polemico sull’esistenza umana, paradigma di contraddizioni e tensioni latenti. Allo stesso tempo, Bipolar Spectrum Disorder incarna una volontà di ribellione e redenzione che si esplica con animoso vigore in passaggi quali Antichrisis o Eternal Return, nemesi propositiva rispetto alle frustrazioni paranoiche di Deathfloor o Benzodiazepine. Vitaminico nella forma e schizoide nei contenuti, l’album è un compendio di contrasti sul punto di esplodere ed i vari brani sono la catartica via di fuga individuata dal gruppo per non implodere definitivamente. Complesso e saturo di visioni distorte, il visionario universo degli Hate Inc. non lascia di certo indifferenti, regalando emozioni distorte e spunti di riflessione.
Michele Martini