Nati quasi 10 anni or sono per volontà di Vincent Vega, cantante e polistrumentista, gli Hate Inc. debuttano ufficialmente con un lotto di dodici canzoni ispirate dalla musica metal e dall’industrial. Art of Suffering è un riuscito crocevia tra un heavy metal solido e grintoso, sfumature di stampo rock e le cadenze dell’industrial. I numi tutelari dei nostri vanno rintracciati nei Nine Inch Nails, band che ha esercitato un forte ascendente sul combo nostrano, ed altre influenze minori, come Ministry, Marilyn Manson e Rammstein. Lo stile del gruppo, per quanto derivato, denota ottime potenzialità, come traspare dalle trame ritmante dell’opener Hypnotist, dalle melodie vincenti di Dissatisfaction o dalla vena oscura ed intimista di Realinsanity e Without your skin. Forte di una produzione potente e curata, la band è in grado di dare il giusto risalto a ciascuno strumento e, soprattutto, di esaltare l’incisività dei ritornelli, altro punto di forza degli Hate Inc.. Art of Suffering, seppur debitore neiconfronti dei mostri sacri del genere, presenta numerosi punti di forza e rappresenta un ottimo biglietto da visita per il combo tarantino.