Nato come one-man-band nel 2002 per volere di Vincent Vega, il progetto Hate Inc. (chiari i riferimenti ai Nine Inch Nails) diventa ben presto una band vera e propria, estendendosi a 5 elementi in un breve lasso di tempo. Questo Fragmentsè il primo lavoro ufficiale della band, uscito con qualche mese di anticipo rispetto al primo album ufficiale, dal titolo Art of suffering.
I 4 pezzi inclusi in questo EP, rilasciato sopratutto per la critica specializzata mette ben a fuoco il percorso musicale intrapreso dal quintetto: un rock industriale (e spesso marziale) impregnato di elettronica, dove la band di Trant Reznor risulta essere sicura influenza tanto quanto i Ministry oppure i Samael di inizio ’00 (“Learn to love” pare uscita da Reign of Light degli svizzeri), senza dimenticare il lato più catchy della proposta, come nella title track posta in apertura. “Harangue” è puro assalto sonico, di grande impatto e compatta, dove i riffs di chitarra assumono un ruolo di primo piano, il tutto ben condito dall’aggressività vocale di Vincent Vega. La conclusiva “Art of suffering”inizia con un arpeggio di chitarra ipnotico e ossessivo, dove la melodia sembra riappropriarsi della forma canzone, rendendolo un piacevole esperimento che si potrebbe definire semplicemente rock.
Una band che sicuramente non apporta niente di nuovo quella dei Hate Inc., ma questo lavoro è composto da brani strutturalmente lineari ma mai scontati, fatti di una musicalità carica spesso di nervosismo, un chiaro e sentito tributo alla scuola industrial europea e americana.
Fabio Cusano