Non è mica facile approcciare questi Hate Inc. … la loro proposta, come la loro formazione, è decisamente complessa e articolata. Tutto ruota attorno alla figura di Vincent Vega, fondatore del progetto e in seguito leader della band. Provenienti da Taranto, la musica degli Hate Inc. è una miscela di industrial e crossover (Nu Metal) capace di alternare diverse contaminazioni extra genere, se non addirittura di cambiare genere di traccia in traccia, pur mantenendo un’atmosfera coerente e logica. E questa, se mi permettete, è una cosa non da poco. Fa sempre piacere ascoltare proposte alternative e soprattutto personali, che nascono da un perché o da una visione ispirata. Sul loro sito nella biografia scrivono che la loro musica è influenzata dal Rock, personalmente ho sentito molte più influenze Metal. In questo “Art Of Suffering” troviamo diversi brani estratti dai precedenti lavori della band, la voce di Vincent è decisamente valida e convincente, come anche la musica composta e suonata dai nostri, anche se, di tanto in tanto, qualche piccolo calo è percepibile, più che altro sul fronte compositivo, che non sempre mantiene lo stesso livello. Durante l’ascolto dell’album, per quanto riguarda le parti Metal e Rock, mi sono venuti alla mente diversi nomi blasonati della scena mondiale, tra cui Sepultura, Marilyn Manson, Korn e Testament, solo per citarne alcuni. Le parti elettroniche, a tratti vagamente EBM, ma soprattutto nello stile Industrial, fanno bene da sfondo alla voce spesso roca di Vincent e ai fraseggi thrash/nu metal di chitarra. La batteria spazia tra partiture Rock e Metal con disinvoltura, sia la drum machine che le parti di batteria suonate da Dave Bundy risultano convincenti. Tra i brani di spicco: “Hypnotist”, “Breed” (fortissime le influenze dei primi Korn), la successiva “Dissatisfaction” (influenze elettroniche e Dark a gogo) e la finale e misteriosa, nonché maestosamente epica “…”. “Art Of Suffering” è quindi un album indicato a tutti gli appassionati di musica alternativa. La band dimostra di avere le qualità necessarie per tentare il grande salto. In bocca al “lupo” ragazzi.